Nel gergo comune ormai viaggio e vacanza vengono accomunati per parlare della stessa cosa, ma oggi andiamo ad analizzare che non sono proprio uguali.

 

Secondo il vocabolario Treccani vacanza è “un riposo più o meno lungo dalle proprie ordinarie occupazioni che una persona si concede o si fa concedere.” Spensieratezza, relax, evasione sono le parole che mi vengono in mente quando penso ad una vacanza. In quel momento sei un semplice e beato turista che si rilassa sotto l’ombrellone con un cocktail in mano senza dover pensare e arrovellarsi la testa con i pensieri quotidiani. Per i più giovani è anche sinonimo di divertimento e notti in bianco.

Se da una parte ci si rilassa la vacanza ha anche dei lati negativi: non si assapora appieno la cultura del luogo in cui si è, non c’è l’effetto sorpresa, non si impara e non si scopre nulla.

 

Curiosità ed esplorazione sono invece le parole che attribuirei al viaggio. Il viaggio è organizzato e studiato, impregnato di esperienze. Il viaggio solitamente è lungo e si deve aver modo e tempo per intraprenderlo. Si scopre la cultura, le tradizioni, la cucina, la flora e la fauna del luogo in cui visitiamo. Si organizzano gite, escursioni, visite guidate al fine di apprendere in toto tutto ciò che quel posto ha da offrire.

 

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Viaggio è tornare stanchi la sera in hotel ma felici, pieni ed entusiasti per il giorno a venire e per le cose che si scopriranno. Anche nel viaggio si hanno ovviamente dei lati negativi: bisogna arrangiarsi molto spesso, bisogna essere flessibili e mantenere una mente aperta e sapere che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.

Al di là di questo, non c’è una cosa giusta ed una sbagliata ognuno decide di vivere l’esperienza che più rispecchia il suo modo di essere e ciò di cui ha bisogno in quel momento.

 

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