Il Tourista
Strumenti e tecnologia

Esperienze in vigna e Intelligenza Artificiale, un binomio sempre più vicino

Esperienze in vigna e Intelligenza Artificiale, un binomio sempre più vicino

Il concetto di turismo esperienziale continua la sua metamorfosi evolutiva e rende sempre più protagonista il partecipante dell’attività con l’aiuto della tecnologia. Più nello specifico, sono molte le novità in arrivo nel settore dell’enoturismo di cui abbiamo sentito parlare il 10 novembre al Wine Tech Symposium, appuntamento annuale con il mondo dell’innovazione e della tecnologia digitale per il settore del vino. Tra le tante annunciate, quella che desta più curiosità è l’applicazione dell’intelligenza artificiale al settore delle esperienze in vigna.

Degustazioni in cantina, viaggi nella tradizione e veri e propri “labirinti” di vitigni da esplorare sono solo la buccia esterna di un frutto che, grazie alle più sofisticate tecnologie predittive, si avvia verso una maturazione e che farà da guida a cliente e fornitore per raggiungere un livello di immersione mai provato.

Da quanto ne sappiamo fino a ora, i dati sullo storico del cliente vengono raccolti dal lato del fornitore per essere elaborati e confrontati con le sue precedenti visite in un determinato territorio e alle cantine già visitate in precedenza. Verranno presi in considerazione anche i dati sul prezzo dell’esperienza, sulla quantità di vino venduta dopo la visita e sulla nazionalità del cliente. Da qui, l’intelligenza artificiale individuerà i trend e offrirà consigli personalizzati alla cantina su prezzi, posizionamento e validità del prodotto esperienziale offerto.

Passando per diverse fasi e per una procedura di affinazione, la visita che la singola attività commerciale proporrà sarà sempre più aderente alle aspettative del turista.

Esempi potrebbero essere un trekking o un mountain bike tour tra i filari per l’appassionato di sport o cantine con peculiari o pregiate caratteristiche costruttive per gli amanti dell’architettura.

L’azienda che guiderà l’enoturismo verso le nuove tecnologie si chiama Divinea ed è tutta italiana: tra le sue partecipazioni si contano i principali gruppi vitivinicoli italiani. L’internazionalizzazione è già vicina: la Francia, in particolare la Provenza, stanno manifestando interesse verso il prodotto, senza contare che anche frantoi, caseifici e birrifici sono in moto per poter applicare la logica dell’intelligenza artificiale alle esperienze nei loro luoghi di produzione e degustazione.

Le novità citate arrivano, tra l’altro, alla fine di un’ottima stagione enoturistica: come riportato dall’edizione de Il Sole 24Ore, secondo i dati di Divinea, quelle di giugno e settembre rappresentano il 51% delle visite enoturistiche dell’anno. Aggiungendo ottobre con il suo 16% di richieste annuali, si arriva così a coprire i due terzi della domanda annuale.

Immagine in evidenza di jcomp

 

© Riproduzione riservata

Articoli correlati

Expedia lancia Romie, il primo assistente di viaggio AI iper-personalizzato

Federico Baglioni
1 anno fa

L’esperimento: ChatGPT può davvero sostituirci nella pianificazione di un viaggio?

Martina Minelli
10 mesi fa

Quando il curriculum è su TikTok, il caso di Hilton

Federico Baglioni
2 anni fa
Exit mobile version