(F.B.) Il binomio tra giovani e imprenditoria continua la sua ascesa rivelandosi sempre saldo e ricco di spunti, soprattutto quando si parla di strutture ricettive. Solo in Europa, il 28% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha deciso di gettarsi a capofitto nel settore dell’ospitalità, scegliendolo come campo di attività principale. Tra questi c’è anche chi ama le sfide dell’accoglienza odierna e che ogni giorno fa battere il cuore di strutture tanto prestigiose quanto estese nello spazio e complesse da gestire.
La Redazione de Il Tourista ha avuto il piacere di intervistare Beatrice e Giovanni Bazzoffia, i giovani direttori alla guida dell’Hotel Giotto di Assisi. Nati e cresciuti nella città che dell’accoglienza ha fatto un’arte, i fratelli Bazzoffia tengono vivo e funzionante quella che, prima ancora di essere una struttura ricettiva di prestigio, è un vero e proprio pezzo di storia della città. L’intervista integrale è disponibile come puntata del podcast de Il Tourista.
L’Hotel Giotto apre le sue porte ai primi ospiti nel 1899 e da 125 anni vanta una lunga tradizione nell’ospitalità assisana. Come è iniziata la vostra avventura qui?
“L’hotel è di nostra proprietà dal 2009 – rivela Giovanni Bazzoffia – quando nostro padre decise di investire e ristrutturare la struttura dopo averne compreso le potenzialità Parliamo di grandi spazi che hanno richiesto importanti interventi: ad oggi l’hotel ha 74 camere e si estende in uno spazio di 6.000 metri quadrati. All’interno offriamo differenti servizi che vanno da quello di hotellerie a quello di ristorazione. Abbiamo una SPA costruita nel corso degli anni e accogliamo matrimoni ed eventi di ogni tipo. Da qualche anno, io e mia sorella gestiamo appieno il tutto”.
Alla guida quindi ci sono due giovani assisani: che cosa significa per voi fare ospitalità nel 2024?
“Per come la vediamo noi, non c’è una grande differenza rispetto all’ospitalità di qualche anno fa” spiega Beatrice Bazzoffia, chiarendo che “ciò che è più difficile da trovare e che però viene sempre apprezzata è l’ospitalità fatta col sorriso”. Parliamo quindi della voglia di accogliere l’ospite e di farlo stare bene a tal punto da lasciare un ricordo forte e duraturo del soggiorno in hotel”. Vero è, secondo Beatrice, che “il sorriso e la parte emotiva vanno di pari passo con un aggiornamento continuo in tutti i reparti” Per riassumere, in due parole chiave: sorriso e aggiornamento.
Quali sono le sfide che siete chiamati a fronteggiare ogni giorno anche considerando gli spazi e la posizione della struttura?
“Di sfide, specie all’interno di un centro storico come quello di Assisi, ce ne sono quotidianamente” risponde Giovanni, aggiungendo che “ sicuramente la più grande per noi è il mantenimento degli standard e il raggiungimento degli obiettivi fissati in termine di risultati, immagine e qualità”. Il direttore dell’Hotel Giotto ci confessa che anche la gestione del personale è un grande banco di prova, rivelando che tutti gli anni all’interno della struttura viene costituita un’accademia dedicata alla formazione dei dipendenti e alla loro crescita personale. “Ci siamo resi conto che per gestire un’azienda così grande serve formazione per lo staff – aggiunge Bazzoffia – e che essendoci un minimo di turnover (ricambio del personale, ndr), chi subentra deve farlo a pieno regime” sottolineando quanto sia importante che “il collaboratore si trovi a proprio agio all’interno dell’azienda”.
Ta voi e i vostri collaboratori si forma una sorta di grande famiglia quindi, possiamo dirlo?
“All’interno dell’azienda ci sono più di 40 collaboratori ormai, siamo una grandissima famiglia. La conduzione familiare si percepisce più che altro nell’atmosfera attraverso la quale cerchiamo di trasmettere calore e di accoglienza al nostro cliente”.
Chi sono i vostri clienti? Con la nuova gestione il tipo di turista che sceglie il vostro hotel ha subito un’evoluzione?
“Il turista che sceglie l’Hotel Giotto è prima di tutto il turista che sceglie Assisi – chiarisce Beatrice Bazzoffia – quindi sicuramente la gran parte del turismo è di tipo religioso, attratto dall’atmosfera che si respira nella nostra città. Molti degli ospiti provengono dagli Stati Uniti e dal Nord Europa, senza dimenticare comunque la clientela italiana che popola il mercato domestico. L’estate, in particolare, abbiamo ospiti di provenienza italiana mentre nel resto dell’anno ci spostiamo più su una mista. Ciò su cui notiamo un piccolo cambiamento è la clientela che non alloggia in hotel e che usufruisce comunque dei nostri servizi. Proprio per questo cerchiamo di attuare un lavoro di marketing che ci faccia conoscere anche al mercato e al cliente locale”. Per quel che riguarda età e interessi, Beatrice aggiunge: “riusciamo ad attirare una clientela di fascia più giovane, andando dalla coppia alla famiglia. Ci definiamo un hotel pet- friendly e sicuramente non adults only, per cui tutte le famiglie sono le benvenute”.
Come si fa a mantenere sempre gli ingranaggi dell’hotel oleati e la struttura sempre in funzione?
“Ci sono diversi aspetti – risponde Beatrice – il primo è avere un reparto manutenzione molto efficace e attento che dialoghi con gli altri compartimenti. Non appena qualcosa inizia a rovinarsi o necessità un ritocco, va subito menzionato per permettere al nostro manutentore di agire. Un altro aspetto importantissimo è l’analisi delle recensioni. I nostri clienti sono una fonte inesauribile di spunti per capire dove andare ancora a lavorare”. Settimanalmente i due giovani direttori programmano una riunione con lo staff in cui analizziamo il lavoro svolto nei giorni precedenti. All’interno di questi incontri, uno spazio importante viene dedicato all’esame delle recensioni per capire se e dove vi possano essere margini di miglioramento. Tutto questo nel minimo dettaglio, così da poter comprendere dove, quando e come agire.
Il mondo dell’ospitalità si divide tra chi sta con i giovani e chi invece li contrasta: c’è chi guarda ammirato e magari si complimenta e chi invece guarda con un occhio più critico. Voi che cosa ne pensate? Come vivete il fatto di avere meno di trent’anni e di dirigere e comunque avere piena responsabilità in un ambiente come questo?
Nella rispondere, Giovanni fa una premessa: “siamo qui dentro da quando abbiamo sedici anni e abbiamo avuto modo di crescere in questi ambienti anche negli anni precedenti. Nel corso del tempo, ognuno di noi è passato da un settore all’altro fino a girare e a lavorare in tutti, imparando a vivere l’ambiente dell’accoglienza qui ad Assisi”. Poi ci rivela: “inizialmente sì, c’è stata una certa diffidenza del cliente soprattutto nel momento in cui i colleghi ci presentavano come direttore e gli ospiti si trovavano di fronte a una persona molto giovane. Ora che abbiamo 27 e 28 anni siamo già più maturi ma quando eravamo direttori intorno ai 25 anni i clienti che venivano da noi per dei complaint (rimostranze, ndr) si imbattevano in dei ragazzi che cercavano di spiegare. Molte volte capivano, altrettante c’era diffidenza assoluta. D’altro canto posso dirti che in questo settore bisogna essere molto flessibili”.
“Noi giovani e soprattutto in questo periodo storico – continua Giovanni – vedo che siamo molto flessibili dal punto di vista lavorativo. Dobbiamo essere multitasking e allo stesso tempo professionali. Nella posizione che teniamo al momento, quella dei direttori, ti posso dire che bisogna anche parlare in un determinato modo verso i giovani per introdurli al meglio nel settore. Personalmente credo che anche il cliente sia favorevole a vedere un po’ di freschezza all’interno delle strutture. Parlo di quel dinamismo che solo noi giovani riusciamo a dare e ti dirò di più: qui dentro abbiamo la prova. Ragazzi che studiano e allo stesso tempo lavorano nella struttura portano risultati che non ci aspetteremmo. Tra loro l’età media è bassa: è vero che abbiamo dipendenti che lavorano con noi da 10/15 anni ma devo dire che quelli in corso di formazione ci stanno dando delle grandissime soddisfazioni.
Qual è l’età media delle “nuove leve”?
“I più giovani hanno circa 20 anni, soprattutto nel settore sala e cucina. L’età media, considerando anche quella dei capi reparto con una maggiore esperienza alle spalle è tra i 28 e i 30 anni.
Hotel vs affitti brevi, bed and breakfast e altre forme di accoglienza: come vedete il futuro degli hotel e come secondo voi una struttura alberghiera può già adesso e potrà in futuro mantenersi competitiva nel settore dell’ospitalità?
Secondo Beatrice Bazzoffia: “La struttura alberghiera dà qualcosa in più a livello di servizi e accoglienza. Sappiamo che ci sono e ci saranno molte tipologie di accoglienza e strumenti utili al settore, dal check-in automatizzato all’autogestione della struttura senza la figura umana che distribuisca la chiave o porti il piatto”. Per la giovane direttrice di Assisi la strada giusta è “continuare a fare accoglienza come la sappiamo fare” aggiungendo un apporto personale e seguendo aggiornamenti su tecnologie e procedure”.
Un altro modo per mantenersi competitivi nel settore dell’ospitalità è, sempre secondo Beatrice “copiare dalle grandi catene, perché non c’è niente di male a replicare ciò che viene proposto da chi fa meglio di noi” E aggiunge: “abbiamo degli ospiti che tornano tutti gli anni, che conoscono nome per nome tutti i dipendenti della nostra azienda. Questo fa capire che la direzione è quella giusta. Ci sono delle forme di accoglienza che funzionano per il tempo e anche per la tipologia di clientela che attraggono, ma noi siamo molto certi della proposta che offriamo”.
A fine giugno di quest’anno avete inaugurato “Belvedere Terrazza & Lounge Bar”: da dove nasce l’idea e quali riscontri vi aspettate dall’apertura? Potrebbe essere un modo per orientare i vostri servizi anche alla clientela locale?
“Molto spesso ci affacciavamo su questa terrazza a cui volevamo dare una veste più moderna” ci spiega Giovanni, che la definisce come “uno dei punti di vista più belli qui ad Assisi”. Durante i primi mesi del 2024, la proprietà dell’Hotel Giotto ha pianificato una ristrutturazione invernale: “l’intento era quello di rendere giustizia alla bellezza di questa parte di hotel, offrire ed essere un’alternativa conviviale per il buon bere ad Assisi. Abbiamo infatti una drink list che segue la stagionalità e i colori che rappresentano la terrazza. I nostri barman hanno fatto veramente un lavoro eccellente nell’alzare lo standard, nel dare qualità e nel creare appunto un ambiente diverso da quello classico dell’hotel che alle volte può creare distacco col resto della città. Si tratta quindi di un luogo che strizza l’occhio ai trend, moderno”. Alla fine ci rivela: “non vogliamo essere un qualcosa che vive di sé, vogliamo essere parte integrante della città”.
Alle fine dell’intervista, Giovanni Bazzoffia lancia l’anteprima: ad Assisi aprirà un nuovo ristorante in Piazza del Comune
“Intorno al mese di ottobre, apriremo un ristorante in Piazza del Comune, nel pieno centro di Assisi e sempre per permettere una scelta di qualità. Ci teniamo molto a dare opzioni di valore, vogliamo mantenere lo standard in tutti i servizi che offriamo”. Un saluto finale e l’intervista si conclude: i due giovani direttori tornano al lavoro e la grande macchina/famiglia/struttura dell’Hotel Giotto continua a girare, efficace e perpetua.
Immagine in evidenza: Hotel Giotto Assisi, pgc
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