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La Casa Dipinta di Todi: Il Canto delle Vocali e delle Cromie di Brian O’Doherty

La Casa Dipinta di Todi: Il Canto delle Vocali e delle Cromie di Brian O'Doherty

La città di Todi è una delle punte di diamante del repertorio culturale della Regione Umbria. Adornata delle sue ricchezze d’arte medievale e rinascimentale, la città si colora di un incantevole contrasto quando fa da culla a più recenti opere d’arte contemporanea, ad esempio, le “Todi Columns” di Beverly Pepper, una delle più importanti scultrici del XX e XXI secolo.

Ancor maggiore esempio emblematico (perché ormai integrato in pianta stabile da decenni) di come l’arte contemporanea possa comunicare armoniosamente con il contesto storico di Todi, è La Casa Dipinta di Brian O’Doherty. Situata nel centro storico della cittadina, La Casa Dipinta non è un mero esercizio stilistico di decorazione, ma un’immersiva opera d’arte che ha attirato l’attenzione di critici, appassionati d’arte e turisti da tutto il mondo.

Brian O’Doherty, artista irlandese noto per il suo lavoro concettuale e il suo contributo alla teoria dell’arte, ha trasformato una dimora storica del borgo in un vibrante affresco di colori e forme. Ogni superficie della casa, dalle mura ai soffitti, è resa esperienza visiva avvolgente. Le pareti sono adornate con simboli, lettere e motivi geometrici che richiamano il linguaggio visivo sviluppato da O’Doherty nel corso della sua carriera. Questo linguaggio utilizza linee e colori per esplorare concetti di identità, cultura e comunicazione.

 

La Casa Dipinta di Todi: Il Canto delle Vocali e delle Cromie di Brian O’Doherty | Foto di Erika Giuletti, riproduzione riservata

 

L’analisi dei codici visivi che l’artista utilizza porta alla scoperta di una dichiarazione d’amore alla varietà di culture con le quali egli è entrato a contatto negli anni. I disegni geometrici caratteristici del decoro dell’abitazione sono rappresentazioni grafiche dell’alfabeto Ogham, inventato dai Celti d’Irlanda. Al piano superiore, nella zona soggiorno, è affrescato un gioco di campiture geometriche che sembra richiamare la forma di un’edicola votiva umbra.

Il lavoro di traduzione visiva, quasi semiotica, di Brian O’Doherty, è strettamente legato alla sfera emotiva: l’artista riteneva che le vocali costituissero il fondamento del linguaggio e dei sentimenti, e O’Doherty ha espresso la sua ammirazione rappresentandole sempre con forme geometriche, alternando il quadrato e il cerchio, dando vita a Il Canto delle Vocali.

L’ultima colorata rampa di ripide scale porta al più alto ed ultimo piano dell’abitazione, dove i colori più intensi segnalano la zona notte. Sebbene la stanza da letto fosse abitata sia dall’artista che dalla sua coniuge, la decisione di O’Doherty fu quella di dedicarla totalmente a quest’ultima. Qui, O’Doherty ha rotto la bidimensionalità delle pareti dipingendo finestre attraverso le quali osservare le diverse fasi della giornata: l’alba, il mezzogiorno, il tramonto e la notte. L’elemento centrale della stanza è una finestra che si apre su di un lontano mare dipinto, accanto alla quale sono rappresentate le silhouette dell’artista e della sua consorte, a rappresentare la profonda intimità dei due coniugi.

La candidatura di Todi a capitale italiana dell’arte contemporanea imminente rappresenta una svolta significativa per la città. Questo riconoscimento non solo celebra la vivacità e l’importanza della scena artistica locale, ma anche il potenziale di Todi come centro culturale di rilevanza internazionale. La Casa Dipinta di Brian O’Doherty è un simbolo potente di questa aspirazione, evidenziando come l’arte contemporanea possa dialogare con il patrimonio storico per creare nuove narrazioni e opportunità.

 

Immagine in evidenza di Erika Giuletti

 

© Riproduzione riservata

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