(F.B.) Prima rispondeva a domande complesse, ora può organizzare viaggi. L’intelligenza artificiale di OpenAI, già nota per essere alla base del chat bot ChatGPT, è stata implementata dall’omonima società produttrice nel suo nuovo progetto Operator.

Presentato al mondo il 23 gennaio 2025, il nuovo strumento si chiama Operator ed è un agente: può in sintesi eseguire autonomamente attività per conto dell’utente una volta che questo gli impartisce istruzioni. In ambito turistico, ciò che salta all’occhio è che Operator può cercare informazioni su destinazioni e completare acquisti e prenotazioni.

A prova delle possibili azioni che lo strumento può compiere, arrivano le parole di un dipendente di OpenAI che lavorava alle partnership del prodotto. Nel suo post su LinkedIn vengono ringraziati colossi come Tripadvisor, Booking.com, Priceline, Uber, Hipcamp e diverse altre aziende in qualità di “primi collaboratori che stanno iniziando il percorso dell’agente con noi in OpenAI”.

 

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Prima della richiesta vera e propria, formulata con la stessa modalità utilizzata in ChatGPT, l’utente può personalizzare Operator con istruzioni per tutti i siti o siti specifici, impostando per esempio una preferenza che selezioni solo hotel completamente rimborsabili che offrono la colazione gratuita. OpenAI ha affermato che Operator è addestrato a chiedere all’utente di subentrare per le attività che richiedono i dettagli di accesso e pagamento, aggiungendo che il sistema ha “tre livelli di sicurezza per prevenire abusi e garantire che gli utenti abbiano il pieno controllo”.

Per vedere Operator nel pieno delle funzionalità, gli utenti dovranno attendere ancora un po’: la stessa OpenAI ha chiarito che quella online è “attualmente un’anteprima di ricerca” con limitazioni e che “si evolverà in base al feedback degli utenti”. C’è un poi un ulteriore blocco che, almeno per ora, consente a pochi di accedere all’agente: Operator è infatti disponibile solo per gli utenti Pro, che cioè pagano una quota annuale per lo sblocco completo delle funzioni di OpenAI, ed è accessibile solo nel territorio degli Stati Uniti.

Ci sarà quindi da aspettare che l’agente presenti meno limitazioni, più integrazioni e un tempo di addestramento minimo per conoscerne le potenzialità reali e utilizzarlo nella pianificazione di viaggi ed esperienze. O, anche, solo per vedere come funziona una tecnologia in evoluzione e destinata a cambiare abitudini e flussi di lavoro. In meglio o in peggio non ci è dato saperlo e solo il tempo potrà dirlo.

 

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