C’è un luogo ad Assisi che, tra i tanti, affascina, rapisce e trasporta in un mondo che non esiste più.

Nella via del “mordi e fuggi”, tra un Santo e quell’altro, una benedizione, un’indulgenza ed un souvenir, vale la pena aprire gli occhi e osservare attentamente cosa si cela tra le insegne del consumismo sfrontato.

Uno spazio che non sorprende chi è abituato a vivere i terracielo assisani: tra ambienti che si alternano uno dentro l’altro e corridoi che si rincorrono, un’architettura di pietra rosa si dischiude come un prezioso scrigno al quale si accede da antiche porte. La luce esterna si infiltra attraverso le bifore che affacciano sulla pianura, si insinua negli angoli più remoti della casa offrendo all’attonito visitatore uno sguardo caravaggesco sull’oggettistica inusuale.

Che sogno è? Che luogo è mai questo? Eppure siamo ad Assisi ma la sensazione è quella di trovarsi in una città parallela in cui si lascia alle spalle l’itinerario turistico di massa concedendosi il grande privilegio della scoperta e dell’abbandono di rotte predefinite.

 

Qui il proprietario di casa parla un’altra lingua, quella evocativa dell’arte; gli occhi osservano con un altro sguardo, quello della curiosità e il corpo freme, emozionato e cauto perché nulla può e deve essere toccato. Il tempo è fermo e lo spazio saturo di opere e materiali ci inghiotte in un vortice di colori, sensazioni, storia e cultura.

Non c’è biglietto da pagare all’entrata, né tantomeno bookshop o audioguide standardizzate; inconsuetudine e meraviglia gli ingredienti di questo viaggio tra i terrazzamenti assisani all’insegna dell’esplorazione di un contesto che varca la soglia tra il pubblico e il privato, tra il presente e il passato.

 

Se vi capita di passare in Via San Francesco 11B, fermatevi, suonate al campanello e lasciatevi guidare dal professore e artista Franco Prosperi nella visita alla sua casa: siamo nel Museo Prosperi, abitazione, atelier e galleria d’arte, dove le potenzialità creative date dell’ingegno artistico sono ancora occasioni da perseguire e incoraggiare.

 

“Chi è l’artista se non colui che è costantemente mosso dall’impulso di creare?”
Franco Prosperi

 

Immagine in evidenza di Chiara Diegoli 

 

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