“Piacere siamo Lola e Leonard”
Questi i nomi dei primi due robot impiegati in un albergo italiano, nello specifico all’ UnaHotels One di Siracusa. I robot forniti direttamente da Keenon Robotics di Shangai sono, nello specifico un Dinerbot T5 (Lola) e un Butlerbot W3 (Leonard).
Negli ultimi anni, l’industria alberghiera ha abbracciato sempre più l’innovazione tecnologica. Tra le varie applicazioni, l’utilizzo dei robot in hotel ha suscitato un notevole interesse, offrendo vantaggi evidenti ma anche numerosi dubbi.
Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 2020 con l’inizio della pandemia, con la quarantena in corso sono stati moltissimi i turisti che sono rimasti bloccati durante un viaggio, ma anche i cittadini che si sono rifugiati negli Hotel. In qualche modo bisognava mantenere un servizio efficiente ma senza mettere a rischio nessuno.
A chi affidare il lavoro? Ma è naturale! Ai robot!
Da qui sono iniziati i primi sviluppi, i primi prototipi che sono diventati via via più sofisticati e che hanno ben presto rivelato i loro pro.
Analizziamoli
Uno dei principali è l’efficienza rispetto agli esseri umani. I robot impiegati per compiti come la consegna dei bagagli, la pulizia e il servizio in camera possono eseguire le loro mansioni in modo rapido e preciso, riducendo il tempo di attesa e migliorando l’esperienza complessiva del cliente. Inoltre, i robot non si stancano e non hanno bisogno di pause, garantendo una continuità nei servizi inoltre non hanno bisogno di ferie o di permessi, gli bastano solo quelle 5 ore per ricaricarsi.
Dal punto di vista economico/finanziario sono una manna dal cielo perché, oltre l’investimento iniziale, non sono da affrontare altre spese. Ovviamente non hanno stipendio e non richiedono bonus, le uniche spese a cui si può andare incontro sono eventuali riparazioni, aggiornamenti o guasti.
Ma chi dice che anche per questo non arriverà un robot apposito ?
Dal lato del cliente questa è un’esperienza innovativa, attira clientela sempre più giovane e suscita una curiosità e un interesse non indifferente. Moltissimi sono i video sui social in cui vengono ripresi questi piccoli e dolcissimi robot che non solo hanno espressività tramite lo schermo ma emettono dei suoni graziosi (fino a che non conquisteranno il mondo).
E i contro?
Ce ne sono eccome!
Abbiamo parlato di costi iniziali, ebbene l’investimento richiesto per dei robot efficienti può essere alquanto oneroso, non tutti hanno la possibilità di raggiungere questa cifra anche se si tratta di un investimento a lungo termine.
Inoltre bisogna stare dietro alla manutenzione dei nostri amici elettrici, al fine di farli durare più a lungo ed evitare malfunzionamenti. Non dimentichiamoci la difficoltà delle mansioni da svolgere. Finora i robot sono in grado di eseguire delle mansioni meccaniche quali lo scarico bagagli, consegna del cibo in camera o in sala. Non sono ancora pronti per competere con la flessibilità e l’intelligenza umana. Possono bloccarsi di fronte a domande più complesse o problemi più articolati.
Attenzione, ciò non vuol dire che non possano arrivarci.
Prendiamo ad esempio Lola e Leonard.
Lola è assistente di sala, si muove solo dopo che il suo collega umano gli ha ordinato il da farsi, digitando su una scheda posta sulla testa del robot di portare i piatti caldi in cucina o di sparecchiare. E’ in grado di trasportare 4 vassoi da 10 kg l’uno e si muove in modo fluido grazie ad un sensore che rileva gli ostacoli. Bravissima ma con componente umana aggiunta.
Leonard invece è un po’ più indipendente, si occupa del servizio in camera. Può ricevere le comande, prendere l’ascensore, consegnare il cibo e avvertire l’ospite con una chiamata o un messaggio. E’ dotato di cabine chiuse ed impermeabili così da poter proteggere il cibo. Anche lui però, se non c’è nessuno che cucina, aspetterà invano davanti all’ascensore.
E’ proprio così che arriviamo all’ultimo grande contro: il fattore umano. I robot, al momento, non funzionano senza di noi. Inoltre siamo esseri sociali, alle volte ci piace scambiare qualche chiacchiera in più, cosa che con un robot non possiamo fare, o meglio, possiamo ma senza alcuna emozione o vera empatia.
In conclusione è essenziale trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e l’importanza dell’interazione umana nell’offrire un servizio ospitale e personalizzato.
Ma la vera domanda è.. i robot sostituiranno gli esseri umani?
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