Quando il curriculum è su TikTok, il caso di Hilton
La nota catena di alberghi ha chiesto ai potenziali dipendenti di candidarsi attraverso un video e caricarlo sulla popolare piattaforma
Utilizzare un video di presentazione caricato su TikTok come curriculum per il reclutamento di nuovo personale. È stata questa l’idea con la quale la nota catena di alberghi Hilton ha chiesto di candidarsi ai potenziali dipendenti in cerca di nuove posizioni lavorative.
Si tratta di un format che in un’epoca sempre più votata al digitale non stupisce e che, anzi, sembra quasi strizzare l’occhio a una sorta di processo di gamification. La notizia è stata riportata per la prima volta da The Guardian in un articolo del 16 novembre 2023.
Le istruzioni sono chiare e tutto sommato semplici: al posto del solito Curriculum Vitae compilato a partire da qualche modello online e formattato rigorosamente in Calibri o Verdana, i candidati registrano un video in cui si presentano e spiegano chi sono e cosa sanno fare. Fatto questo, caricano il filmato su TikTok e inviano il link alla sezione HR (Risorse Umane, ndr) di Hilton.
La mossa del colosso alberghiero, replicata da altre decine di aziende in tutto il mondo, ha un duplice scopo: da un lato attirare le nuove leve della Gen-Z verso le posizioni lavorative aperte così da favorire il ricambio generazionale; dall’altro, avere una prova “sul campo” delle capacità comunicative ed empatiche degli aspiranti per una più corretta selezione professionale. In aggiunta, la preoccupazione per l’avvento di ChatGPT, tecnologia sempre più utilizzata per rendere i curriculum più credibili agli occhi dei Recruiter (coloro he si occupano di selezionare il personale aziendale, ndr) si è poi rivelato un fattore cruciale alla base della decisione.
L’idea, seppur innovativa e capace di rompere gli schemi, ha generato una forte schiera di polemiche oltre che di domande. Molti degli interessati a lavorare per Hilton, specie i più giovani, si sono chiesti il perché doversi mostrare pubblicamente in cerca di lavoro, aggiungendo di temere il giudizio di coetanei già “sistemati” dal punto di vista professionale. Un grande numero di aspiranti obietta invece di voler essere selezionato in base alle competenze reali piuttosto che sulla base di un video dove chi ha la “presenza scenica” più bella ottiene vantaggio.
Hilton, da parte sua, ha offerto chiarimenti sulla procedura, definendola rivolta solo a coloro che si sentono a proprio agio nell’eseguirla, ribadendo che il progetto pilota prevede ancora l’accettazione di curriculum tradizionali e rassicurando sul fatto che tutti, avvezzi o meno al digitale, hanno la possibilità di presentare la propria candidatura se in linea con il profilo ricercato.
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