Stop alle recensioni false, c’è un disegno di legge che punta a trasparenza e veridicità (aggiornato al 19 gennaio 2025)
Dal Consiglio dei ministri arriva un disegno di legge che punta all'obbligo di identificazione ed effettiva presenza nel locale o nell'attività prima di lasciare una recensione
(F.B) L’Italia muove un primo passo contro le recensioni false online. Secondo quanto proposto nel disegno di legge presentato ed esaminato durante la seduta del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2024, per lasciare commenti e recensioni sul web, dovrebbe essere obbligatorio identificarsi e dimostrare l’effettiva presenza nel locale o nell’attività.
Aggiornamento del 19 gennaio 2024: Secondo quanto rivelato da Il Sole 24 Ore nell’articolo del 16 gennaio scorso, d’ora in avanti il consumatore, solo dopo aver utilizzato un prodotto o fruito di un servizio, avrà tempo quindici giorni per rilasciare una recensione motivata. Ma senza dover dimostrare la propria identità, diversamente da quanto previsto in una prima fase di scrittura della norma.
L’idea centrale, oltre a garantire maggiore trasparenza e veridicità, è quella di dire stop all’acquisto delle recensioni: sono molti gli imprenditori che ne comprano di positive per aumentare la reputazione della propria attività sul web e di negative per scoraggiare i clienti a preferire un concorrente. Nel settore turistico-ricettivo, queste logiche sono già tristemente note da anni e applicate alle attività di accoglienza e ristorazione. Anzi: in molti casi è anche possibile che sia l’imprenditore stesso, in maniera facile e veloce, a tentare di affossare il ristorante, l’hotel o il B&B della porta accanto con una recensione falsa e, purtroppo, spesso verosimile.
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Aggiornamento del 19 gennaio 2024: Sempre secondo l’articolo del 16 gennaio su Il Sole 24 Ore, il legale rappresentante della struttura o un suo delegato ha facoltà di replicare alla recensione e chiederne la cancellazione se emerge che l’autore non abbia effettivamente usufruito del bene o servizio recensito, o quando la recensione sia ingannevole, non veritiera o manifestamente eccessiva. C’è anche la possibilità di richiedere la rimozione delle recensioni non più attuali, passati due anni, o qualora magari nel frattempo siano state prese misure idonee a superare le criticità che avevano dato origine al giudizio negativo.
Il provvedimento, proposto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interviene tra gli altri su un tema delicato che può rappresentare una minaccia concreta. Secondo un’analisi condotta dal Centro studi del Ministero delle Imprese e del made in Italy, le recensioni online inciderebbero sul fatturato delle attività in una misura compresa tra il 6% e il 30%, a seconda del grado di fidelizzazione della clientela. Lo stesso studio, tra l’altro, ha rilevato anche che i commenti e punteggi sul web influenzano l’82% delle prenotazioni di alloggi e il 70% delle scelte dei ristoranti.
La stretta di Palazzo Chigi non è ancora completamente realtà, trattandosi di un disegno di legge: per l’effettiva applicazione bisognerà attendere che tutti gli eventuali passi dell’iter siano compiuti. Sarà, in caso di esito positivo, il Presidente della Repubblica a promulgare la legge che verrà successivamente pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
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