Booking.com si muove verso un livello di sostenibilità controllata garantita. Secondo le ultime pratiche introdotte dal portale, per le strutture che vorranno dichiararsi sostenibili sarà necessaria una certificazione esterna, rilasciata da partner di terze parti riconosciuti e di provata autorevolezza.

Fino all’inizio del 2024, Booking assegnava il proprio badge “Travel Sustainable” alle strutture presenti nel portale sulla base di dichiarazioni inserite da proprietari e gestori in maniera autonoma. Si trattava, in sintesi, di un modulo con domande a cui dover rispondere “sì” o “no”, spesso compilato con informazioni non verificate o mendaci.

Con il 75% dei viaggiatori globali che affermano di voler viaggiare in modo più sostenibile nel 2024 (fonte: Rental Scale-Up), la certificazione ecologica non è più facoltativa per le strutture ricettive che vogliono attrarre questa crescente fascia demografica. Vero è che ottenere la certificazione esterna ha un costo, il più delle volte piuttosto ingente.

A questo ostacolo il portale ha risposto con una soluzione pratica e immediata introducendo consigli nell’extranet di Booking.com personalizzati in base alla configurazione unica di ciascuna struttura, corredati di una guida personalizzata, di un servizio di assistenza finanziaria e di risorse pratiche progettate specificamente per aiutare le diverse proprietà a ottenere la certificazione di terze parti.

Il sostegno di Booking alle strutture che vogliono essere riconosciute come ecosostenibili non finisce qui: il colosso olandese consente anche di accedere a finanziamenti, sconti o persino sussidi per le commissioni di certificazione. Ciò rimuove una grande barriera per i property manager che vogliono essere sostenibili senza per questo spendere una fortuna. Questo garantisce, in sostanza, meno costi per la strutture e contemporaneamente una scrematura e un maggior livello delle attività certificate che saranno valutate e classificate secondo criteri oggettivi di ecosostenibilità.

 

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