Turismo accessibile, la Regione Umbria presenta il Vademecum per la fruibilità dei cammini
Prodotto da FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap – il documento è un passo in avanti per il tema dell'inclusività, all'interno anche linee guida pratiche per migliorare l’esperienza dei camminatori con disabilità e con esigenze specifiche
In occasione del TTG Travel Experience di Rimini, manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale, la Regione Umbria ha presentato il Vademecum “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro”.
Prodotto da FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap – e svelato al pubblico nel pomeriggio di mercoledì 9 ottobre scorso, il documento è un ulteriore passo in avanti sull’inclusività, anche per attrarre turisti e fa parte del progetto nazionale “Viaggio Italiano – Scopri l’Italia che non Sapevi” in collaborazione con Ministero del Turismo ed ENIT.
“Con la realizzazione di questo vademecum, dimostriamo come la collaborazione tra Ministero e Regioni possa essere fruttifera di iniziative con cui mettere a terra progetti fattivi e concreti per costruire, insieme, un ecosistema turistico che sia sempre più accessibile e inclusivo – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanchè“.
Nel pratico, il vademecum è un documento di quaranta pagine che contiene al so interno suggerimenti per migliorare l’esperienza dei camminatori con disabilità e con esigenze specifiche.
Che cosa c’è all’interno del Vademecum
“I suggerimenti contenuti in questo manuale seppur sintetici, fungono da stimolo per gli operatori del settore – si legge all’interno – offrendo linee guida chiare ma che possono essere integrate e personalizzate in base alle esigenze specifiche di ogni contesto. Riconoscendo la complessità dell’argomento, si sottolinea che il Vademecum non può approfondire ogni aspetto trattato, ma si propone come strumento introduttivo e di orientamento”.
Parlando di obiettivi pratici, il vademecum della FISH offre suggerimenti sintetici ma aiuta a porsi le domande giuste per chi voglia intraprendere azioni per migliorare l’esperienza dei camminatori con disabilità e con esigenze specifiche.
Tipi di disabilità e frasi lapidarie
Dopo un ampio approfondimento sui tipi di disabilità – motoria, visiva, uditiva – e un focus su quella intellettiva-relazionale, il testo pone l’accento sul punto focale per applicare il concetto di fruibilità e accessibilità: il metodo. “Spesso le comunicazioni rivolte al turista con disabilità contengono informazioni del tipo: ‘la struttura è accessibile’ oppure ‘il sentiero è accessibile’ – rivela il vademecum – questa frase lapidaria non rappresenta una informazione adeguata perché è un giudizio troppo generico”. Da qui i consigli su come affrontare e declinare la tematica, con tanto di esempi concreti.
A seguire, il documento enumera le quattro azioni da realizzare in tema di accessibilità e fruibilità dei un cammino, partendo dall’acquisizione dei dati e dalla proposta di informazioni in termini comunicativi, per arrivare poi a migliorare l’accessibilità, sia di chi vive l’esperienza che degli operatori/volontari che lavorano per lo stesso.
In una sezione dedicata agli aspetti pratici, vengono chiamati poi in causa tre aspetti fondamentali: la logistica del cammino, gli eventuali servizi collegati e le relative operazioni di comunicazione e promozione.
L’ultima parte del documento, tesa a rappresentare la condizione necessaria all’apertura verso la fruizione universale del cammino, è dedicata alle linee guida e alla formazione, indispensabili per valorizzare le competenze degli addetti alla comunicazione e per garantire un livello di accesso senza barriera alcuna. Il vademecum completo è consultabile a questo link, con l’augurio e la speranza di un’applicazione celere e facile, così che il il turismo possa porre al centro la persona. Il messaggio sottolineato è e comunque chiaro: la disabilità è “solo” uno degli attributi dell’individuo che in nessun modo deve comunque essere identificato con essa.
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