(Francesca Antonelli) Al primo gennaio 2024, risultano essere 5526 su un totale di 7901 i piccoli comuni italiani, considerando tali quelli con una popolazione pari o inferiore ai 5.000 abitanti; questo è ciò che riporta il dossier “Borghi Avvenire”, redatto da Legambiente in occasione del ventennale della campagna dedicata ai piccoli Comuni “Voler bene all’Italia”. Secondo i dati forniti dal documento, circa il 16% della popolazione italiana (9.687.000 cittadini su un totale di 58.989.749) vive in queste piccole realtà.

Tra queste, Longone Sabino, in provincia di Rieti, è un piccolo comune dove vivono circa 500 abitanti e nel quale, nell’estate appena trascorsa, un vecchio ufficio postale è stato trasformato in U Cinemittu, letteralmente ‘Il cinemino’ che, con le sue 12 sedie anni ‘20, sarebbe il cinema e spazio teatrale più piccolo d’Italia, se non d’Europa. Il progetto ha preso vita grazie al contributo dell’attore Luca Marinelli, dal cui lavoro insieme all’Associazione Biblioteca Verde e all’organizzazione Cincia Fest, è nato uno spazio, culturale e sociale prima che commerciale. L’obiettivo è stato fin da subito dare nuova vita a Longone e stimolare l’apertura (e ri-apertura) di attività di diverso genere al suo interno, come l’Antica Osteria, nuovamente aperta il giorno dell’inaugurazione del cinema-teatro, tenutasi il 31 agosto 2024, dopo essere rimasta chiusa per quarant’anni.

L’ingresso di U Cinemittu a Longone Sabino (RI). Questo spazio era prima un ufficio postale | Immagine fornita da ‘U Cinemittu 

 

 

Il successo del progetto ‘U Cinemittu ha sicuramente beneficiato del contributo di Marinelli e della presenza di personaggi di rilievo come lo scrittore Erri De Luca e l’attrice a regista Alice Rohrwacher durante la giornata inaugurale, in occasione della quale una grande mole di persone provenienti da località situate ben oltre i confini regionali ha raggiunto Longone Sabino per assistere all’evento, durante il quale i partecipanti hanno potuto assistere alla proiezione dei cortometraggi candidati agli Oscar 2024.

 

Tuttavia, la realizzazione di questo spazio di aggregazione culturale disinteressata alle dinamiche del turismo selvaggio non sarebbe stata possibile senza una partecipazione attiva della comunità del borgo, l’impegno della quale garantirà l’apertura del cinema ogni sabato, grazie alla presenza di persone formate appositamente nella gestione delle proiezioni. Il borgo reatino dovrebbe costituire un esempio per quei paesi che rischiano di rimanere vuoti di luoghi e persone che li possano occupare, e nei quali, in maniera particolare per i giovani, restare e investirvi nel proprio futuro è un atto coraggioso non privo di limitazioni e difficoltà.

 

L'interno di U Cinemittu: con le sue 12 sedie anni ‘20, sarebbe il cinema e spazio teatrale più piccolo d’Italia, se non d’Europa | Immagine di U Cinemittu
L’interno di U Cinemittu: con le sue 12 sedie anni ‘20, sarebbe il cinema e spazio teatrale più piccolo d’Italia, se non d’Europa | Immagine fornita da ‘U Cinemittu 

 

Fermare la tendenza all’abbandono di questi luoghi potrebbe non essere un’operazione semplice, in quanto esse necessita, oltre che del coinvolgimento degli abitanti, di politiche che siano lungimiranti e che possano valorizzare il territorio senza snaturarlo; tuttavia, investire nella riqualificazione dei piccoli comuni potrebbe rivelarsi vantaggioso anche per il settore del turismo, considerando che, secondo l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, in molte regioni oltre il 70% della superficie territoriale ricade sotto il controllo dei Piccoli Comuni. Investire nella provincia è una scommessa, ma farlo è un dovere delle istituzioni e, spesso, una volontà della comunità che la abita che aspetta di essere ascoltata.

 

«Esistono posti un po’ più in disparte dalla città, dove però il senso di comunità è forte e vivo, luoghi ancora magici dove si vive il ritmo nuovo e antico della vita, della società.»

Luca Marinelli, inaugurazione ‘U Cinemittu, 31 agosto 2024.

 

Immagine in evidenza: U Cinemittu 

 

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