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Guida Turistica Nazionale, perché alle associazioni di settore non piace il nuovo profilo professionale

Maddalena D'Amico, Presidente AGTU Associazione Guide Turistiche dell'Umbria spiega perché perché alle associazioni di settore non piace il nuovo profilo professionale della Guida Turistica Nazionale

Guide turistiche con una preparazione generale su luoghi e territori di tutta Italia, con specializzazioni facoltative e capaci di raccontare alla perfezione ogni zona o attrazione che si trovano davanti.
È questo lo scenario, un po’ utopico se vogliamo, introdotto dalla legge 190/2023 del 13 dicembre 2023 dopo dieci anni di vuoto legislativo (le ultime disposizioni risalgono a prima del 2023, ndr) che sta già stravolgendo il mondo dei professionisti del settore.

Se prima del 2013 l’esame di abilitazione per esercitare l’attività di guida turistica era subordinato a una preparazione sul patrimonio di un territorio provinciale o regionale, la nuova normativa prevede un profilo “generalista”, abilitato da un esame su temi di tutto il territorio nazionale. E, come se non fosse abbastanza, senza l’obbligo di specializzazioni territoriali o tematiche, le quali rimangono facoltative.

Per avere maggiori informazioni sulla nuova legge, la redazione de il Tourista ha raggiunto telefonicamente Maddalena D’Amico, Presidente della AGTU (Associazione Guide Turistiche dell’Umbria) e Guida Turistica abilitata dalla Regione Umbria, che ci ha raccontato: “In questi 10 anni di vuoto normativo le associazioni si sono schierate su due posizioni diverse. Alcune hanno ribadito l’importanza della guida locale altamente specializzata sul territorio dove opera. Altre, facendo riferimento alla libera circolazione dei professionisti, hanno promosso una maggiore liberalizzazione della professione”.

 

Pionieri dell’associazionismo impegnati a difendere la loro posizione

D’Amico ha anche messo in luce che: “L’Umbria dal punto di vista di associazionismo è la stata la pioniera sia a livello nazionale che regionale sin dagli anni ‘80. In questi anni abbiamo sostenuto l’importanza della guida locale anche con manifestazioni a livello nazionale ma alla fine è passata la nuova legge che sancisce il profilo della Guida Nazionale. Nei circa dieci anni di cui parlavo prima, non sono stati indetti dalla Regione Umbria nuovi esami, in attesa di una legge di riordino della professione”.

Dalla Basilica di Santa Croce di Lecce fino al Palazzo della ragione di Padova, la guida turistica dovrebbe insomma conoscere e saper spiegare tutto, proprio come un professionista locale che, attraverso l’esperienza diretta, coinvolge gli astanti in una vera e propria esperienza di scoperta. Basta pensarci un attimo su e questo profilo professionale, oltre che utopico, risulta anche vagamente legato alla famosa “infarinatura” di cui si parlava tanto tra i banchi di scuola.
Alla domanda, banale forse, ma d’uopo su cosa pensasse della nuova legge 190/2023, la Presidente D’Amico ha risposto che “l’Associazione Guide Turistiche dell’Umbria ha sostenuto fino all’ultimo l’importanza della guida con almeno una specializzazione territoriale obbligatoria. La nuova legge non piace a noi come alla maggior parte delle associazioni e realtà che hanno manifestato un disappunto al quale mi associo”.

 

La qualità delle visite guidate deve essere tutelata e garantita

Poi l’appello: “Chiediamo che venga comunque tutelata e garantita la qualità delle visite guidate. Anche se l’esame abiliterà le nuove guide a livello nazionale, chiediamo che i
professionisti che svolgono e svolgeranno l’attività di guida sul territorio, compatibilmente con la legge, abbiano comunque un riconoscimento della loro competenza specifica”.
Viene spontaneo domandarsi come, in questo complesso scenario, le guide siano riuscite a far fronte alla crescente domanda in mancanza di nuove abilitazioni, eccezion fatta per il periodo della pandemia. Anche qui la Presidente AGTU ha risposto con chiarezza: “Le guide dell’Umbria sono rimaste nel territorio svolgendo l’attività all’interno della regione. C’è da dire che in periodi di alta stagione, soprattutto ad Aprile, Maggio, Settembre e Ottobre, per turisti e tour operator è più difficile trovare guide disponibili, soprattutto se non si prenota in anticipo”.

Le conseguenze della legge 190/2023 non sono solo di natura qualitativa perché, dopo la scarsità di profili professionali degli anni passati e a causa dei criteri di abilitazione meno stringenti, la quantità di guide potrebbe passare da troppo bassa a troppo alta in quanto gli esami verranno indetti tutti gli anni. Questa è solo un’altra falla del nuovo ordinamento, unita alla domanda che serpeggia tra le associazioni di settore: “Se ci saranno esami tutti gli anni e per giunta di una figura generica, quanto tempo passerà prima di avere di nuovo guide specializzate sul territorio?”.

 

La guida turistica crea esperienze e non è un corso accelerato di storia dell’arte

“Ormai la guida è nazionale – ci ha ricordato Maddalena D’Amico, Presidente di AGTU – ma vogliamo che la specializzazione venga valorizzata. Essere una guida con un profilo generico e slegato dal territorio, non consente di trasmettere la passione per quel contesto specifico e per quelle peculiarità che rendono un patrimonio unico nonché diverso rispetto ad altri della nostra meravigliosa Italia. La guida locale vive il territorio e condivide con il turista molteplici aspetti che spaziano dalla cultura, al paesaggio, alle tradizioni e così via”.

La conclusione dell’intervista, che la redazione vuole riportare integralmente, è un finale aperto: “Il compito della guida è quello di fare una summa tra le nozioni grazie all’esperienza acquisita, non tanto un corso accelerato di storia dell’arte. La guida sa comunicare gli aspetti del territorio racchiudendoli nel tempo di una visita guidata in maniera tale che il turista viva un’esperienza autentica e completa. Ci chiediamo se questa nuova figura professionale possa sodisfare un mercato che, invece, spesso richiede di fare esperienze e visite guidate con guide locali”.

 

Immagine in evidenza di Maddalena D’Amico, p.c.g.

 

© Riproduzione riservata

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