Ryanair scompare dai radar, perché la low-cost irlandese è fuori dagli aggregatori online
Da quasi due mesi i voli Ryanair non sono più presenti nei diversi aggregatori online definiti "pirata" dal colosso irlandese
Da quasi due mesi cercando voli attraverso agenzie di viaggio o aggregatori online, qualcosa sembra non tornare. Bastano pochi secondi per rendersi conto che il giallo e il blu di Ryanair sono spariti, insieme alle soluzioni cha la compagnia low-cost irlandese propone ai suoi passeggeri fin dagli esordi. Ma perché?

La spiegazione è da ricercarsi nella causa legale che Ryanair, creatrice e sostenitrice del motto “Low Fares. Made Simple”, ha intentato contro i motori di ricerca dei voli che raggruppano e presentano ai clienti finali le offerte più convenienti della compagnia per poi addizionare costi aggiuntivi (anche per servizi che non esistono).
Il gruppo irlandese leader del trasporto aereo low cost ha deciso di non voler stare più al gioco e, con tanto di contenziosi legali avviati contro gli aggregatori di voli online, sembra aver contribuito attivamente alla decisione dell’Alta Corte Irlandese che ha dichiarato il «web scraping» illegale. Tutte le tecniche di ricerca ed estrazione di dati, automatizzate e non, in questo caso utilizzate per captare e proporre i prezzi ufficiali di Ryanair (spesso anche riformulati o “gonfiati”) sono state quindi proibite con effetto immediato e le agenzie di viaggio chiamate in causa hanno rimosso i voli della low-cost gialloblu (che, tra l’altro, aveva bollato questo tipo i canali come “pirata”, ndr).
Risultato dell’operazione: stando a quanto stimato dal Corriere della Sera che ha affrontato l’argomento in un recente articolo, “nell’ultimo mese del 2023 gli aerei di Ryanair hanno volato con il 91% dei sedili venduti (92% a dicembre 2022) e 12,54 milioni di passeggeri: la «sparizione» dai comparatori online ha fatto perdere a Ryanair 208 mila clienti“. La rimozione è stata – sempre secondo quando riportato dal Corriere della Sera – “gradita” dalla compagnia irlandese, che ha ribadito la linea secondo cui sarebbe preferibile che il cliente prenoti direttamente sul loro sito e non attraverso agenzie online o fisiche. Un meccanismo analogo – se vogliamo pensarlo così – a quello che da sempre stringe nella morsa B&B, hotel e agriturismi che, insieme alle strutture ricettive di ogni genere, sono da sempre dubbiosi se sia meglio la prenotazioni diretta o quella intermediata (OTA o agenzie).
All’inizio dell’avventura editoriale de Il Tourista, la Redazione aveva detto la sua e non mancherà in futuro occasione di tornare sull’argomento e sulla domanda che di per sé, piccola anticipazione, una risposta vera e propria non ce l’ha. Anzi, per certi versi ricorda quei dubbi esistenziali capaci di tormentare il sonno e di far entrare in loop mentali al limite dell’allucinante.
Com’era quella? “Meglio un uovo oggi o una gallina domani?”
Immagine in evidenza di Wolfgang Weiser da Pexels
© Riproduzione riservata