Storicamente la relazione tra Maldive e India è sempre stata positiva, si potevano definire ottimi vicini.

L’india infatti invia il maggior numero di visitatori alle Maldive, una catena di isole paradisiache il quale fonda quasi un terzo della sua economia sul turismo.

Tutto è colato precipitosamente a picco quando il Premier Indiano Narendra Modi, all’inizio di Gennaio, in visita nelle Lakshadweep (o Laccadive) per inaugurare dei progetti governativi, ha pubblicato foto della sua esperienza e delle sue immersioni scrivendo:

“Per coloro che desiderano abbracciare l’avventuriero che c’è in loro, Lakshadweep deve essere nella vostra lista”

Il post di Modi che promuoveva le Laccadive è diventato virale e non è passato inosservato a tre Viceministri Maldiviani: Malsha Shareef, Mariyam Shiuna e Abdulla Mahzoom Majid, i quali hanno pensato che l’India volesse competere con il turismo delle Maldive presentando agli Indiani una destinazione tropicale alternativa e nazionale.

I Viceministri Maldiviani non hanno indugiato e hanno reagito al post di Modi su X (ex Twitter) definendolo un “pagliaccio, terrorista, burattino di Israele”.

Comportamento severamente condannato il 7 Gennaio quando il portavoce del Governo Ibrahim Khaleel ha annunciato che:

“Tutti i funzionari governativi responsabili dei commenti sono stati sospesi dal loro incarico con effetto immediato”

Per l’India però non è abbastanza, infatti l’8 Gennaio Ibrahim Shaheeb, Alto Commissario delle Maldive, viene convocato dal Ministero degli Esteri Indiano il quale richiede, non la sospensione, ma il licenziamento dei tre giovani Vice Ministri.

Tra moglie e marito non mettere il dito!

Ma possibile che tutto questo si sia scatenato con un post?
La risposta è no.

Gli attriti tra i due paesi infatti sono iniziati durante l’insediamento del nuovo Presidente Maldiviano Mohamed Muizzu, eletto lo scorso Novembre e considerato vicino alla Cina.
Sarà solo una coincidenza il fatto che il giorno del boicottaggio Maldiviano sotto il post di Modi, coincide perfettamente con la prima visita ufficiale di Miuzzu da Presidente (della durata di cinque giorni) a Pechino, interrompendo una lunga tradizione che ha sempre visto i nuovi capi Maldiviani esordire a livello internazionale a Nuova Delhi.

Inoltre il Presidente Muizzu, prima della vittoria, è stato protagonista di una campagna elettorale all’insegna del motto “India fuori” e chiedendo a un contingente di circa 75 soldati indiani di lasciare le Maldive.

Ad intervenire è stato anche l’ex Presidente delle Maldive Mohamed Solih, il quale ha cercato di attutire i danni dichiarando che:

“L’India è sempre stata una buona amica delle Maldive e non dobbiamo permettere che commenti così insensibili abbiano un impatto negativo sulla secolare amicizia”

I post sono stati cancellati ma questo non è bastato a contenere l’indignazione esplosa sui Social che ha trasformato in trend hashtag come #BoycottMaldives e #ExploreIndianIsland.

Il risultato di questa diatriba politico/turistica è stata che una delle più importanti piattaforme viaggi del grande Paese Asiatico EaseMyTrip ha sospeso a tempo indeterminato le prenotazioni dei voli verso l’arcipelago ed anche molti rappresentanti di spicco della società Indiana, hanno espresso sgomento per i commenti dichiarando solidarietà al paese nativo.

Immagine in evidenza di Freepik

 

© Riproduzione riservata