(F.B.) In principio era la chiave, con portachiavi in radica/poderosa lega metallica e peso degno di attrezzo per il tiro al martello. Poi venne l’era della tessera magnetica, quella che se malauguratamente te la scordi dentro la stanza ti tocca scendere in reception e chiedere allo sventurato di turno di aprirti col passe-partout.

E poi…e poi? Che Idea! A quel poi hanno pensato i colossi come Apple e Google, che nel tempo hanno sviluppato la possibilità di aggiungere una chiave virtuale al proprio portafogli digitale per aprire stanze di hotel direttamente dal proprio smartphone o smartwatch.

Se già a marzo 2024 la Mela di Cupertino aveva introdotto l’utilizzo di iPhone o Apple Watch per visualizzare i dettagli della prenotazione, effettuare il check-in e aprire la porta della stanza, da qualche giorno anche il Gigante di Mountain View ha concesso ai propri utenti il salvataggio e l’utilizzo di chiavi di hotel virtuali per tutta la durata del proprio soggiorno. La funzione è estesa anche ad altri spazi ed aree comuni della struttura che necessitano di chiavi, fisiche o virtuali, come palestre, piscine e ascensori.

Dal lato del cliente, e quindi dell’ospite, l’aggiunta è semplice e piuttosto intuitiva, sia in ambiente Apple che Google: basta aprire il sito web, l’app o l’email di conferma di un hotel che supporta la funzione e se necessario accedere con le proprie credenziali, toccare il pulsante di aggiunta a Wallet e, una volta visualizzata la chiave virtuale sullo schermo, confermare il salvataggio nel proprio portafogli virtuale. Una volta sul posto, basta sbloccare il dispositivo e avvicinarlo alla maniglia della porta. Taac, sbloccata.

Dal lato proprietario/gestore la questione si fa più spinosa, ma non impossibile. È infatti necessario avere un sistema di serrature smart che supportino la funzione di apertura tramite smartphone o smartwatch. Non basta, purtroppo, aver predisposto le porte dei propri alloggi per essere aperte da schede magnetiche. Ancora meglio sarebbe poter integrare il tutto con il proprio gestionale, così da semplificare le procedure di check-in e integrare tutte le diverse parti che compongono l’esperienza in struttura (spaziamo dalla connessione a internet, all’acquisto di servizi ancillari, al controllo di termostati e fonti di luce). Potrebbe sembrare dispendioso, è vero, ma il ritorno in termini di soddisfazione prima ed economici poi non tarderà di sicuro ad arrivare.

Se è vero che molti percepiscono questo tipo di novità come importanti punti di arrivo, per l’ampia maggioranza degli addetti ai lavori è solo un punto di partenza. Un integrazione applicabile con facilità e altamente personalizzabile che, è il caso di dirlo, spalanca le porte a infinite possibilità di sviluppi futuri. E chissà se per aprire la porta di una stanza una volta o l’altra non ci basterà esclamare un prorompente: “Apriti sesamo!”.

 

Immagine in evidenza di Sebastian Scholz (Nuki) su Unsplash

 

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