Sogno o son desto? La fascinazione dei luoghi fantasma: curiosità e degrado urbano
Cos'è l'Urbex, abbreviazione di Urban Exploration, la sempre più crescente tendenza a ricercare edifici fatiscenti e abbandonati che si sta affermando anche come nuova forma di turismo
Succede soprattutto nei sogni che ci si ritrovi a vagare in ambienti sconosciuti.
In solitudine la mente vaga in luoghi d’immaginazione spesso deserti e misteriosi. È anche tipico dei migliori incubi ritrovarsi in realtà di finzione, situazioni ambigue o incomprese elaborate dal nostro subconscio che ci fanno sperimentare quel brivido di paura per cui ci si sveglia con gli occhi sgranati e il fiato corto.
Per molti, queste fantasie di Morfeo non sono solo annebbiati ricordi mattutini bensì esperienze e avventure delle quali andare in cerca e per le quali appassionarsi.
Viene definita Urbex appunto: dall’abbreviazione in inglese di Urban Exploration, è la sempre più crescente tendenza che conduce appassionati del territorio, fotografi incalliti e curiosi di ogni genere alla ricerca di edifici fatiscenti, per cui spesso inagibili e pericolosi.
Un’esplorazione urbana che attira sempre più interesse, come ben raccontato dai ragazzi di Ascosi Lasciti (fonte: Ascosi Lasciti) ; la curiosità e l’adrenalina sono le molle che principalmente muovono lo straniante ingranaggio di Urbex, “restare a bocca spalancata dinnanzi ai saloni nobiliari di antichi castelli, ma anche sentire i peli sollevarsi dalla cute nelle stanze di una vecchia prigione. […] L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo e la cima… toccare, per vedere se la porta si apre!”

Toccare sì, ma forse per noi (comuni mortali) sarebbe meglio solo guardare e limitare la nostra curiosità ad un’informazione che passa attraverso reportage e articoli che su Urbex hanno puntato e vogliono continuare a credere. Non si tratta solo di riportare alla luce mediatica quei luoghi di cui si sono sbiaditi ricordi con il passare degli anni, piuttosto si vuole innescare anche un moto di riflessione nei riguardi di un problema che passa sempre più spesso inosservato: dai dati ISTAT e CASCAT, infatti, emerge che il consumo del suolo nazionale e il degrado urbano ad esso legato si aggira tra 1 e più di 2 milioni di edifici abbandonati su quaranta, ovvero “il 6% di tutto il patrimonio immobiliare statale si sta avviando a diventare rovina”. (fonte: Ascosi Lasciti)
C’è un Paese in drammatica e precoce decadenza urbana di cui preoccuparci e di cui prendersi cura prima che sia troppo tardi: overtourism, “abusi edilizi in aree protette o a rischio, sovra-sviluppo di zone urbane periferiche e inutili nuovi spazi commerciali” (fonte: Ascosi Lasciti) contribuiscono questo graduale ma inesorabile declino.

Possiamo decidere di non essere parte attiva di questa “urbanizzazione selvaggia” ma partecipare da dinamici osservatori, conoscitori delle proprie zone di appartenenza e amanti del territorio italiano; in che modo? Attraverso una denuncia pacifica fatta di parole e divulgazione di quei fatti che ne deturpano la morfologia.
E Urbex e la documentazione costante che ne fanno gruppi e realtà attive come Ascosi Lasciti?
“In controtendenza, esploriamo, ne facciamo soggetto di arte e ridiamo loro dignità. […] Il nostro compito è quello di raccontarvi tutto questo: documentarvi lo stato attuale […]e raccontarvene la storia, celandone a malincuore l’ubicazione per evitare vandalismi, e poi, ove possibile, collaborare con enti preposti al recupero.”
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